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Luoghi: Palazzo Associazione degli Industriali
Palazzo Associazione degli Industriali
Il 25 settembre del 1944, cioè nemmeno tre settimane dopo la liberazione di Lucca (e le truppe tedesche, attestate a pochi chilometri a nord della città, continuavano a gratificarla di qualche cannonata) un gruppo di industriali affidò ad una Commissione composta da Guglielmo Lenzi, Alfonso Giuseppe Marsili, Adolfo Giurlani, Elia Bertolli e Giuseppe Sesti, Presidente Raffaello Fambrini, il compito di raccogliere le adesioni per la ricostituzione dell’Associazione degli Industriali della Provincia di Lucca e di trovare i locali dove sistemare la sede.
Non era infatti possibile tornare in Palazzo Bernardini perché, dopo il Comando tedesco, era passato in varie mani e, al momento, si trovava occupato dal Comando militare alleato.
Data l’urgenza di avere una Associazione funzionante (tra l’altro la Camera del Lavoro già aveva chiesto di stipulare un accordo sindacale provinciale) fu necessario accamparsi in due stanze divise da un ingresso, poste al piano terreno del Palazzo Pretorio e prospicienti la Corte della Campana.
Il 21 ottobre 1944 le aziende che avevano aderito, riunite in Assemblea, ribadirono la volontà di costituirsi in Associazione e deliberarono l’assunzione di personale per gli uffici in modo da procedere speditamente alla nomina di capi-gruppo, quali elettori di un Commissario o Presidente provvisorio, alla formulazione e approvazione dello Statuto e, quindi, all’elezione degli Organi statutari.
La struttura democratica realizzata con l’elezione dei capi-gruppo conferì reale rappresentatività all’Associazione. Essa si trovò a dover sollecitare all’Autorita militare alleata e poi alle Autorità civili – che stavano gradualmente riprendendo il governo della parte della provincia liberata (la Garfagnana e la Versilia rimasero zone di guerra ancora per diversi mesi) – la soluzione dei numerosi e non facili problemi derivanti, soprattutto, dalle difficoltà di comunicazione (le ferrovie completamente distrutte, i ponti fatti saltare dai tedeschi in ritirata, le strade dissestate) e dalla mancanza di energia elettrica e di combustibili.
Con la collaborazione dei capi-gruppo venne pertanto predisposta una bozza di Statuto che, alla presenza e con l’approvazione di una delegazione di industriali appositamente convocati, venne rogato il 27 aprile 1945 dal Notaio Alfredo De Nobili e poi, con qualche variazione marginale, approvato all’unanimità il 30 giugno 1945 dall’Assemblea generale degli industriali associati, riuniti nella sede di Palazzo Bernardini, dove dal maggio l’Associazione Industriali era rientrata.