A colloquio con … Francesca Maionchi

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A colloquio con … Francesca Maionchi

Deve essere una grande emozione debuttare in un ruolo così importante…

É stata una delle emozioni più grandi della mia vita debuttare in Mimì nel teatro della mia città, (la città di Giacomo Puccini),  durante il  festival internazionale a lui dedicato

Come ha scoperto di avere queste doti canore?

Ho cominciato a cantare all’età di quindici anni e la mia prima insegnante, Perla Trivellini, ha riconosciuto nella mia voce una particolare predisposizione per il canto lirico. La prima aria d’opera che ho ascoltato è stata proprio “Donde lieta” di Bohème e sono rimasta affascinata dal mondo dell’opera lirica. Più tardi sono entrata al triennio del Conservatorio P. Mascagni di Livorno dove, nel mese di febbraio conseguirò la laurea.

…. con la preziosa guida didattica di Graziano Polidori

Ho conosciuto il Maestro Polidori nel 2014, quando sono entrata in Conservatorio ed è stato una guida fondamentale nel mio percorso di studi e di vita, perché, oltre ad avermi aiutata e sostenuta didatticamente, mi ha trasmesso valori importanti a livello umano. Mi ha dato la sicurezza e la tranquillità psicologica ed emotiva per poter affrontare un pubblico. Lo ringrazierò per tutta la vita perché ha sempre creduto in me, mi ha dato la possibilità di potermi esibire spesso nei concerti e questo mi ha permesso di raggiungere gradualmente la serenità e la voglia e il piacere di cantare per donare le mei emozioni agli altri.

Proseguirà negli studi per conseguire la laurea quinquennale in canto lirico ?

Dopo la laurea triennale valuterò la possibilità di continuare con un biennio oppure di entrare in un’accademia di canto lirico.

Il suo repertorio coincide con i suoi gusti musicali?

Fortunatamente ho avuto in dote una vocalità che mi consente di cantare opere di compositori che sento emotivamente più vicini alla mia sensibilità, primo fra tutti Giacomo Puccini.

Le sue sensazioni all’ovazione del pubblico che gremiva il teatro di Lucca dopo la romanza “Donde lieta”

L’ovazione dopo l’aria “Donde lieta” mi ha riempito il cuore di gioia, perché è stata la dimostrazione che la mia grande emozione era arrivata al pubblico e mi ha dato una grande carica per continuare al meglio fino alla fine dell’opera.

Abbiamo avuto l’impressione che tutto il cast l’abbia circondata di affetto per metterla a suo agio in questo debutto

Il cast è stato meraviglio con me, mi sono sentita coccolata e protetta da tutti, in particolare è stata per me una sicurezza avere accanto un Rodolfo (Michael Alfonsi) molto sicuro nel suo ruolo e con il quale mi sono trovata benissimo, sia scenicamente che vocalmente. Mi sono sentita molto a mio agio, grazie anche alla presenza di un cast giovane, che ha donato freschezza a questa opera, proprio come avrebbe voluto Giacomo Puccini.

Tutti molto attenti ai cenni del Direttore d’orchestra…

La “Bohème” è un’opera molto difficile, ma Andrea Colombini, che oltre ad essere direttore d’orchestra era anche il regista dell’opera, ha saputo tirare fuori il meglio da ognuno di noi e dalla sua meravigliosa orchestra, rendendo ogni atto ricco di emozioni e di magia. A lui il mio ringraziamento per avermi concesso la fiducia e offerto questa grande opportunità di interpretare un ruolo tanto importante, nonostante la mia giovane età.

Progetti futuri

Spero di poter interpretare di nuovo Mimì, perché la sento molto vicino a me. Nel mese di novembre debutterò nel ruolo di Micaela nella “Carmen” di Bizet e sono molto emozionata anche per questa nuova esperienza. Spero di poter interpretare anche altri ruoli adatti alla mia età e alla mia vocalità, continuando sempre a studiare per perfezionarmi al meglio.