A colloquio con…Luigi Roni

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A colloquio con…Luigi Roni

Con questa edizione hai toccato quota 15…

In effetti sono molti anni che abbiamo formato l’associazione musicale Il Serchio delle Muse, esattamente nel 1996, dopo l’alluvione in alta Versilia e nel mio comune di Vergemoli.

Una idea entusiasmante per unire la musica alle bellezze del territorio…

Questa è sicuramente la cosa più bella che siamo riusciti a creare, non solo la bellezza ma anche la purezza dei luoghi e i suoi abitanti. Un connubio speciale fra la natura e il suono della bella musica, un vero incantesimo per l’anima.

Sei riuscito a portare concerti in zone dove non hanno mai visto un violino…

E’ vero, abbiamo portato la musica sull’uscio di casa proprio come ai vecchi tempi, quando si portavano le sedie nell’aia per ascoltare le persone anziane che ricordavano vecchie storie di paese o recitavano a memoria Dante o le belle poesie del Pascoli.

Mi ricordo di un Luigi Roni allievo di fagotto al Boccherini…

Ho studiato fagotto al Boccherini con il professor Cenni, che ricordo con affetto, insieme al maestro Caltabiano, che tanto mi ha aiutato nella formazione musicale e artistica.

Poi la grande decisione di dedicarti alla lirica…

E così sono arrivato al canto. Ho studiato a Lucca con la maestra Adriana Pizzorusso, grande conoscitrice della scuola dell’800, e ho debuttato giovanissimo a Spoleto in Faust nel ruolo di Mefistofele.

Hai calcato le scene dei più grandi teatri del mondo facendo onore a te e alla terra lucchese di origine…

Sono stato fortunato e ho vissuto dei momenti artistici molto alti, come il periodo alla Scala con il dott. Paolo Grassi, il direttore Claudio Abbado e il grande regista Giorgio Strehler. Ho lavorato con grandi maestri in maestose produzioni di opere, spettacolari tournèe all’estero, una vera esplosione di arte irripetibile per i nostri tempi moderni.

Hai dedicato una parte della tua vita anche alla didattica…

Mi sono occupato di accademie in Italia e all’estero, ho dato consigli a tutti coloro che sono saliti sul colle dove abito, ma non ho mai pensato di fare il classico maestro di canto.

Hai in mente qualche altra iniziativa per i prossimi anni…

I progetti sono la mia forza, vorrei creare una vera accademia di canto in Garfagnana, magari con una piccola orchestra e portare nelle scuole un segno tangibile di questa arte che tutto il mondo ci invidia. Desidero anche aiutare i ragazzi del conservatorio, portarli alla luce del sole a far musica nelle piazze a contatto con la gente.

Sogni:

Ospitare il M. Muti con la sua grande orchestra giovanile, il M. Pappano…..Allestire una grande produzione di Aida in piazza Anfiteatro per la gioia dei lucchesi e per gli innumerevoli ospiti estivi di tutto il mondo. Mi chiedo, concedetemelo, perchè con tutti i direttori artistici, presidenti, addetti alla musica, proprio io devo dare queste indicazioni così semplici.