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Luoghi: Oratorio San Giuseppe
Oratorio San Giuseppe
La chiesa di San Giuseppe è l’unico resto del convento delle monache Gesuate fondato nel 1518.
L’esterno dell’edificio propone la tipica struttura a oratorio con le due finestre a grata ai lati della porta centrale, ornata da una terracotta invetriata della prima metà del Cinquecento con la Madonna tra i Santi Giuseppe e Girolamo.
L’interno, a nave unica con volta a crociera, fu trasformato verso la metà del XVII secolo con l’inserimento di un ricco apparato in legno intagliato e dorato: una cantoria addossata alla controfacciata e una più piccola sul fianco sinistro, due altari laterali e la decorazione della tribuna con l’imponente altare maggiore. Al centro di quest’ultimo è inserita una tavola con i Santi Paolo, Giuseppe e Girolamo riferibile a Lorenzo Zacchia, una delle figure più rappresentative della cultura pittorica lucchese di fine Cinquecento, ancora legata ai modelli classici dei primi decenni del secolo. Il dipinto risale ad una fase abbastanza giovanile dell’attività di Lorenzo, che, pur tenendo presenti gli insegnamenti di Zacchia il Vecchio, suo maestro, dimostra qui di aprirsi alle influenze senesi e fiorentine più aggiornate. La tavola appartiene dunque ad un momento precedente alla ristrutturazione seicentesca, mentre coerente cronologicamente con l’apparato ligneo è la tela con l’Immacolata Concezione tra i Santi Carlo Borromeo e Ignazio di Loyola del lucchese Matteo Boselli, ubicata sull’altare della parete sinistra dell’oratorio. Allo stesso momento risale l’esecuzione delle due tele con Santa Caterina e Sant’Agnese del pittore lucchese Girolamo Scaglia che fino a qualche decennio fa affiancavano la tavola dello Zacchia; oggi rimane integra solo la Santa Caterina, posta ora all’altare del fianco destro che aveva perso la sua pala originaria.
Questa soluzione ha permesso di lasciare in vista, riquadrata dalle incorniciature lignee che contenevano i due dipinti, l’originaria decorazione della chiesa. Nel corso dei lavori di restauro intrapresi per la creazione del museo è stata infatti rinvenuta sulla parete absidale una decorazione ad affresco della seconda metà del Cinquecento, opera di un eclettico artista locale attento a quanto contemporaneamente avveniva in altri centri toscani, soprattutto a Siena. Nella parte alta della tribuna si vede infatti l’Incoronazione della Vergine, nascosta parzialmente dalla sommità dell’apparato ligneo. Più in basso l’Apparizione dell’angelo a Giuseppe e la Fuga in Egitto occupano la posizione assunta poi dai dipinti dello Scaglia.