GIACOMO PUCCINI STUDENTE

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GIACOMO PUCCINI STUDENTE

Come hanno rivelato documenti recentemente venuti alla luce nell’Archivio di Stato di Lucca, il primo maestro di Giacomo Puccini fu l’abate musicista Luigi Nerici, conosciuto per la sua Storia della Musica in Lucca. All’Istituto privato per soli maschi che il prelato aveva nel centro storico di Lucca, in Corte Marovelli, il compositore studiò dai 6 ai 10 anni. La data di iscrizione è quella del 5 dicembre 1864, al numero 137 del registro generale degli iscritti, ma è indicata anche quella del suo passaggio all’istituto Pacini (ora Boccherini): 19 luglio 1868.

Le carte sembrano rivelare tanti particolari e curiosità. Per esempio che Giacomo Puccini faceva molte assenze. Questo, tuttavia non gli impedì di essere inserito tra i soprano, cantori del coro di voci bianche che l’istituto inviava ai principali eventi cittadini, ricavandone un reddito puntigliosamente contabilizzato. Nel 1868, vicino ai 10 anni, Puccini passò tra i contralto. Tra gli studenti figura anche Carlo Carignani, l’amico d’infanzia che poi ridusse per pianoforte e canto le opere di Puccini.
L’insegnamento praticato e la preparazione ricevuta da Giacomo dovettero impressionare favorevolmente sua madre Albina Magi, visto che nel 1871 vi iscrisse anche Michele, il figlio più piccolo.
Come afferma Giulio Battelli, è dunque da sfatare «l’immagine di un ragazzo indomabile e quasi insofferente nei confronti della scuola», almeno dopo i tredici anni».

Nei primi anni ‘70 segue le lezioni di Fortunato Magi, fratello della madre Albina e musicista di tutto rispetto, tanto che nel 1877 fu nominato direttore artistico del Liceo Musicale ‘Benedetto Marcello’ di Venezia. Sempre all’Istituto Pacini segue dunque le lezioni di composizione tenute da Carlo Angeloni, un ex allievo di suo padre Michele. Con merito, se nel settembre 1875 ottiene il primo premio al corso di organo: «Al Sig. Puccini Giacomo Alunno dell’Istituto – Che nell’anno scolastico si distinse nella scuola d’Organo si rilascia il presente documento onde costi autenticamente che fu degno del Primo Premio. Lucca dal Palazzo Comunale questo giorno Settembre 1875».
Nel novembre 1880 entra al Conservatorio di Milano. Per l’esame di ammissione scrive alla madre: «l’esame mio fu una sciocchezza perché mi fecero accompagnare un basso scritto di una riga, senza numeri e facilissimo e poi mi fecero svolgere una melodia in re maggiore che quella mi riuscì poco felice». Comunica poi: «L’esame, come già le ho scritto, è andato bene. Giusto stamattina sono stato al Conservatorio e ho veduto che sono stato il migliore di tutti, modestia a parte». Diventa così allievo del valente violinista Antonio Bazzini per la composizione, e dell’enciclopedico Amintore Galli per la storia della musica.
In quanto agli orari di studio dei primi momenti milanesi scrive: «La mattina mi alzo alle otto e mezza; quando ci ho lezione, vado; in caso diverso studio un po’ di pianoforte. Mi basta poco, ma bisogna che lo studi. […] Seguito: alle dieci e mezzo faccio colazione, poi esco. All’una vado a casa e studio per Bazzini un paio d’ore; poi dalle tre alle cinque via daccapo col pianoforte, e un po’ di lettura di musica classica. […] Alle cinque vado al pasto frugale […] dopo accendo un sigaro e me ne vado in Galleria a fare una passeggiata in su e in giù, secondo il solito. Sto lì fino alle nove e torno a casa spie dato morto. Arrivato a casa faccio un po’ di contrappunto, non suono perché la notte non si può suonare. Dopo infilo il letto e leggo setto o otto pagine d’un romanzo». Si ha dunque l’idea di uno studio serio, ma non matto ne disperatissimo.
Nel primo anno di studio ottenne un buon profitto, «riportando sempre buone classificazioni e lode in condotta. – Per fede – Il Direttore p.p. A. Bazzini». Molto interessante rilevare che la votazione conseguita alla fine del primo anno di studio al Conservatorio di Milano in Storia e filosofia della musica (26,80) è superiore anche al voto in Composizione (26,72), spia di una vivacità culturale che andava oltre l’inclinazione prettamente musicale.
Passa poi nella classe di Amilcare Ponchielli, autore de La gioconda (opera del 1876 ancor oggi in repertorio), con il quale, oltre ad instaurare un buon rapporto di amicizia, affina il suo bagaglio drammaturgico. Il 16 luglio 1883 ottiene il ‘Diploma superiore con medaglia di rame’: «Avendo il signor Puccini Giacomo di Lucca, allievo di Composizione in codesto Istituto in seguito agli esami di Licenza superato di 163 / 200 il numero dei punti di merito richiesti per ottenere il Diploma onde si onorano gli alunni distinti, gli viene rilasciato il presente, munito del suggello del Conservatorio». Il giornale dell’ editore Sonzogno ‘La Musica popolare’ ne dà notizia sul numero del 26 luglio.
Puccini studiò dunque musica dal 1864 al 1883 con docenti di assoluto livello. Quasi vent’anni, che corroborarono uno straordinario patrimonio genetico (4 generazioni alle spalle di uomini e donne musicisti), rafforzarono un talento rivelatosi poi smisurato, e sboccarono in un magistero che, ancora a 90 anni dalla morte, ne fanno il compositore più rappresentato nei teatri di tutto il mondo.